La terza procedura d’infrazione per fognature e depuratori mancanti,aperta dalla Commissione europea per 817 centri urbani, tra questi Roma, Firenze, Napoli e Bari,prosegue nel suo iter,viste le mancanze dell’Italia.Realtà che va ad aggiungersi alle due condanne già inflitte al Paese dalla Corte di Giustizia europea per altri due procedimenti aperti nel 2004 e nel 2009 e inerenti,anche in questo caso,alle inadempienze attinenti alla normativa europea sul trattamento delle acque reflue urbane.
Con un parere motivato,secondo step di un iter che prevede tre gradi,l'esecutivo comunitario ha ancora una volta sollecitato il Belpaese a migliorare la raccolta e il trattamento delle acque reflue provenienti da numerosi centri urbani di tutto il territorio.