Il 24 Giugno 2019 la Commissione europea ha pubblicato i risultati di una Campagna di prova paneuropea sui prodotti alimentari da cui è emerso che alcuni prodotti, pur avendo una diversa composizione, recano un marchio identico o simile.
Dall'analisi condotta dal Centro Comune di Ricerca (JRC, il servizio interno della Commissione europea per la Scienza e la Conoscenza) su 1.400 prodotti alimentari in 19 Paesi dell'Ue è risultato che il 9% dei prodotti messi a confronto differiva per composizione sebbene la parte anteriore della confezione fosse identica. Per un altro 22% dei prodotti, per i quali sono state rilevate differenze di composizione, la parte anteriore della confezione era simile. Lo studio non ha messo in evidenza un modello geografico coerente. In base alla nuova metodologia messa a punto le autorità nazionali competenti saranno ora in grado di effettuare caso per caso l'analisi necessaria a individuare le pratiche ingannevoli vietate dal diritto dei consumatori dell'Unione europea.
A questo proposito Tibor Navracsics, Commissario Ue per l'Istruzione, la Cultura, i Giovani e lo Sport e Responsabile per il Centro Comune di Ricerca, ha dichiarato:"Alcuni cittadini europei ritengono che i prodotti alimentari di marca che acquistano siano diversi, se non di peggior qualità, rispetto a quelli disponibili altrove...
...la Commissione Ue ha invitato i nostri scienziati a contribuire ad una valutazione oggettiva della portata di tali differenze nel Mercato Unico...i risultati non sono omogenei, 'Se da un lato mi fa piacere che non vi sia alcuna prova di un divario tra est e ovest nella composizione dei prodotti alimentari di marca, dall'altro mi preoccupa il fatto che per quasi un terzo dei prodotti analizzati sia stata rilevata una composizione differente nonostante il marchio identico o simile'”.
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Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.