Regolamento (UE) 2024/223 del Consiglio del 22 dicembre 2023 recante modifica del regolamento (UE) 2022/2577 che istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili.

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IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 122, paragrafo 1,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)Il regolamento (UE) 2022/2577 del Consiglio (1) introduce misure urgenti e mirate per accelerare il ritmo di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. La diffusione di energia rinnovabile nell’Unione può contribuire in maniera significativa a mitigare gli effetti della crisi energetica, rafforzando la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Unione, riducendo la volatilità del mercato e i prezzi dell’energia. Poiché la durata e la complessità delle procedure autorizzative hanno gravato pesantemente sulla rapidità e l’entità degli investimenti nelle rinnovabili e relative infrastrutture, il regolamento (UE) 2022/2577 aveva l’obiettivo di introdurre ulteriori misure urgenti e mirate ad accelerare immediatamente alcune delle procedure autorizzative applicabili a particolari tecnologie per le energie rinnovabili e a tipi di progetti specifici con il maggiore potenziale di diffusione rapida al fine di attenuare gli effetti della crisi energetica. Il regolamento (UE) 2022/2577 si applicherà fino al 30 giugno 2024.

(2)La direttiva (UE) 2023/2413 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (3) ed è in vigore dal 20 novembre 2023, ha introdotto modifiche del quadro legislativo che disciplina le energie rinnovabili fino al 2030 e oltre, comprese disposizioni volte a razionalizzare le procedure autorizzative applicabili ai progetti di energia rinnovabile. Alcune misure introdotte dal regolamento (UE) 2022/2577 sono state incluse anche nella direttiva (UE) 2018/2001 mediante la direttiva (UE) 2023/2413. Tuttavia la direttiva (UE) 2023/2413 non ha ripreso alcune delle misure più eccezionali contenute nel regolamento (UE) 2022/2577, delimitando così il carattere straordinario e temporaneo di tali misure. Tale direttiva ha invece introdotto un regime permanente stabile e a lungo termine teso ad accelerare le procedure autorizzative, che prevede fasi e modalità specifiche caratterizzate da tempi di attuazione più lunghi. Gli Stati membri hanno l’obbligo di recepire la direttiva (UE) 2023/2413 nel diritto nazionale entro il 21 maggio 2025, ad eccezione di alcune disposizioni relative alle procedure autorizzative, che presentano una data di recepimento anteriore, vale a dire al 1o luglio 2024, che cade immediatamente dopo la data del termine di validità del regolamento (UE) 2022/2577. A seguito del recepimento della direttiva (UE) 2023/2413, i progetti di energia rinnovabile beneficeranno delle disposizioni da essa introdotte per razionalizzare le procedure autorizzative.

(3)A norma del regolamento (UE) 2022/2577, la Commissione ha riesaminato tale regolamento entro il 31 dicembre 2023, in vista dell’evoluzione della sicurezza dell’approvvigionamento e dei prezzi dell’energia e della necessità di accelerare ulteriormente la diffusione delle energie rinnovabili, e ha presentato al Consiglio una relazione sulle conclusioni principali del riesame. La Commissione, in base a tale riesame, ha proposto di prorogare la validità di alcune disposizioni di tale regolamento.

(4)Nella relazione del 28 novembre 2023 relativa al riesame del regolamento (UE) 2022/2577 del Consiglio, del 22 dicembre 2022, che istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, la Commissione ha ritenuto soddisfatte le condizioni per una proroga della validità del regolamento (UE) 2022/2577 e ha proposto di prorogare determinate misure che presentano il potenziale maggiore in termini di accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili, che differiscono dalle misure incluse nella direttiva (UE) 2018/2001, e che risultano imprimere un’accelerazione significativa alla procedura autorizzativa delle energie rinnovabili e dei relativi progetti di infrastruttura di rete o che hanno il potenziale notevole in tal senso. Si è tenuto conto del fatto che la direttiva (UE) 2023/2413 ha introdotto nella direttiva (UE) 2018/2001 alcune disposizioni volte a razionalizzare le procedure autorizzative applicabili ai progetti di energia rinnovabile, comprese norme su tematiche identiche o analoghe a quelle contemplate dal regolamento (UE) 2022/2577. Si è tenuto conto anche del fatto che le norme autorizzative introdotte dalla direttiva (UE) 2023/2413, ad eccezione di quelle relative alle zone di accelerazione per le energie rinnovabili in applicazione degli articoli 15 quater e 16 bis della medesima direttiva, devono essere recepite entro il 1o luglio 2024, immediatamente dopo la data del termine di validità del regolamento (UE) 2022/2577.

(5)Da quando il regolamento (UE) 2022/2577 è entrato in vigore, il livello di preparazione nel mercato dell’energia elettrica e la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Unione sono migliorati. Permangono tuttavia gravi rischi in termini di sicurezza dell’approvvigionamento energetico unionale. La situazione globale del mercato del gas rimane molto difficile. I prezzi del gas sono ancora notevolmente più elevati rispetto al periodo precedente la crisi, con inevitabili conseguenze sul potere d’acquisto dei cittadini dell’Unione e sulla competitività delle imprese dell’Unione. Ciò è aggravato dalla forte volatilità dei mercati, derivante, tra l’altro, dalle tensioni del contesto geopolitico. I recenti episodi di marcata volatilità dei prezzi nell’estate e nell’autunno 2023, con aumenti di oltre il 50 % in poche settimane, causati da eventi come lo sciopero negli impianti australiani di gas naturale liquefatto (GNL), la crisi in Medio Oriente o l’interruzione del Balticconnector, indicano che i mercati sono ancora fragili e vulnerabili a shock anche relativamente modesti sul versante della domanda e dell’offerta. In tali condizioni il timore della scarsità, anche se causata da un evento isolato, può innescare reazioni sistemiche negative in tutta l’Unione, con pesanti ripercussioni sui prezzi dell’energia. Oltretutto, a causa del calo significativo delle importazioni di gas russo via gasdotto lo scorso anno, la disponibilità di forniture per l’Unione si è notevolmente ridotta rispetto alle condizioni precedenti alla crisi. Con il livello attuale di importazioni via gasdotto si prevede che l’Unione riceverà circa 20 miliardi di metri cubi di gas russo, ossia circa 110 miliardi di metri cubi in meno rispetto al 2021. Permane pertanto un grave rischio che si verifichino carenze di gas nell’Unione.

(6)I mercati mondiali del gas continuano ad essere in condizioni difficili e si prevede che rimarranno tali per un certo periodo di tempo. Come osservato dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) nella relazione sul gas a medio termine, l’offerta mondiale di GNL è cresciuta solo in misura modesta nel 2022 (del 4 %) e nel 2023 (del 3 %). Nel «World Energy Outlook 2023», l’AIE prevede che gli equilibri di mercato rimarranno precari nell’immediato futuro, nonostante il fatto che nuove capacità di GNL dovrebbero entrare in servizio a partire dal 2025.

(7)Vari rischi aggiuntivi vengono ad acuire le gravi difficoltà menzionate: ripresa della domanda asiatica di GNL che potrebbe ridurre la disponibilità di gas sul mercato mondiale, un inverno freddo, che potrebbe portare un aumento della domanda di gas fino a 30 miliardi di m cubi, condizioni meteorologiche estreme con potenziali ripercussioni sullo stoccaggio di energia idroelettrica e sulla produzione nucleare a causa dei bassi livelli idrici, che porterebbero al conseguente aumento della domanda di generazione di energia elettrica alimentata a gas, a ulteriori perturbazioni delle infrastrutture critiche, come gli atti di sabotaggio a danno dei gasdotti Nord Stream nel settembre 2022 o l’interruzione del gasdotto Balticconnector nell’ottobre 2023, e a un deterioramento del contesto geopolitico, in particolare in paesi e regioni importanti per l’approvvigionamento energetico dell’Unione, come l’Ucraina, l’Azerbaigian e il Medio Oriente.

(8)Stante l’attuale equilibrio ristretto tra domanda e offerta, anche una minima interruzione della fornitura di energia potrebbe incidere fortemente sui prezzi del gas e dell’energia elettrica, e potrebbe causare gravi danni a lungo termine all’economia europea, minandone la competitività, e causando danni a lungo termine anche ai cittadini dell’Unione. La situazione attuale espone pertanto tutta l’Unione a rischi di penuria energetica e di rialzo dei prezzi dell’energia.

(9)La diffusione accelerata delle energie rinnovabili ha svolto un ruolo essenziale nella strategia adottata dall’Unione per far fronte alla crisi energetica ed è stata determinante nell’aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento e proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi attraverso la riduzione della domanda complessiva di gas dell’Unione. Nel «Renewable Energy Market Update» del giugno 2023, dal titolo «How much money are European consumers saving thanks to renewables?» (Quanto risparmiano i consumatori europei grazie alle energie rinnovabili?), l’AIE ha stimato che, senza le capacità aggiuntive di energia rinnovabile, nel 2022 i prezzi medi all’ingrosso dell’energia elettrica sarebbero stati più alti dell’8 % in tutti i mercati europei. Nel 2022 l’aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha sostituito la generazione di circa 107 TWh di energia elettrica da fonti fossili, equivalenti a circa 10 miliardi di metri cubi di gas, assicurando risparmi stimati in oltre 10 miliardi di EUR.

(10)Sebbene il regolamento (UE) 2022/2577 sia in vigore per un periodo limitato, la relazione della Commissione ne ha evidenziato il valido contribuito ad accelerare il ritmo di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili nell’Unione, in particolare razionalizzando le procedure applicabili a procedure autorizzative specifiche e sensibilizzando l’opinione politica sull’importanza di accelerare il procedura autorizzativa delle energie rinnovabili. Anche se per vedere la maggior parte degli effetti di tale regolamento occorrerà attendere i prossimi mesi, un segnale di accelerazione è già ravvisabile, almeno in alcuni Stati membri, nei primi dati disponibili sulla produzione, la diffusione e la procedura autorizzativa delle energie rinnovabili e dei relativi progetti infrastrutturali per il periodo successivo all’entrata in vigore del regolamento (UE) 2022/2577. Secondo Eurostat nella prima metà del 2023 la produzione di energia rinnovabile nell’Unione ha raggiunto livelli record nel sostituire ulteriori volumi di gas. La relazione della Commissione pone inoltre l’accento sugli sviluppi positivi registrati nell’aumento della diffusione di energia rinnovabile nei mesi successivi all’entrata in vigore del regolamento (UE) 2022/2577. Stando ai primi dati di settore, in tre trimestri del 2023 l’Unione ha installato più capacità solari fotovoltaiche che in tutto il 2022. Anche la capacità eolica è notevolmente aumentata in vari Stati membri. I dati disponibili raccolti nella relazione indicano che dall’entrata in vigore del regolamento (UE) 2022/2577 vari Stati membri hanno registrato aumenti a due cifre delle autorizzazioni rilasciate per progetti di energia rinnovabile. In più, almeno in uno Stato membro, tra i beneficiari dell’accelerazione della procedura autorizzativavi sono anche progetti di rete rilevanti nel favorire la penetrazione delle rinnovabili, che coprono un totale di oltre 2 000 km.

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