“Non è certamente colpa dell’Unione europea se tra Mosca e Bruxelles non esiste più un partenariato strategico…questo venerdì sarà il giorno della decisione sulle nuove sanzioni con la nostra piena consapevolezza che quella politica è l'unica soluzione possibile a questa crisi”.
Questo è quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri Federica Mogherini davanti alla Commissione Esteri del Parlamento di Bruxelles.Un'audizione,la prima dopo la sua elezione di sabato alla carica di lady Pesc,che non poteva che essere dedicata il larga parte al conflitto in Ucraina,questa settimana di fronte ad un crocevia cruciale.
Un test molto delicato per la neo titolare della Politica Estera europea,accusata in passato di essere non abbastanza dura con Mosca.”Affermare che sia stata la Russia a chiudere la porta alla partnership strategica con l'Unione vuol dire offrire l'istantanea del momento e fotografare perfettamente la situazione…oggi la Commissione preparerà il pacchetto inerente alle sanzioni da applicare,ma la decisione si prenderà venerdì…le misure stanno già avendo effetto negativo sull'economia russa…sarebbe razionale e utile che il Cremino prendesse in considerazione tale situazione prima che arrivi ad incidere in modo molto pesante sulla vita quotidiana dei cittadini russi…per ciò che concerne il dossier ucraino ribadisco che l'unica soluzione possibile è quella politica,poiché è quello che non solo l'Italia,ma tutta l'Unione Europea e la Nato hanno sempre affermato e sperato”,ha continuato.
”Intendo oggi discutere anche della sfida lanciata dalla jihad e in particolare il fenomeno dei combattenti europei che si uniscono ai terroristi, i cosiddetti “Foreign fighters”…si tratta di una sfida gigantesca,ed affrontarla è interesse prioritario per la sicurezza in Europa…il terrorismo,i diritti umani e l’immigrazione sono strettamente correlati….per quanto riguarda l'imminente vertice Nato dico che a mio avviso la crisi in Ucraina non deve far dimenticare le altre situazioni simili,in particolare quella in Medio Oriente:”L'Isis è una minaccia non solo per Iraq e Siria,ma anche per i Paesi europei e per gli altri Paesi Nato,come la Turchia…bisogna costruire un quadro regionale che risponda unito alla sua sfida…concluso toccando un argomento a noi italiani altrettanto caro come la vicenda dei marò bloccati in India da oltre due anni e mezzo…le condizioni di salute di Massimiliano La Torre non soltanto preoccupano molto,ma cambiano anche la situazione,ed il governo sta riflettendo su come mutare anche il modo di reagire,cercando di riaprire nuovi canali di dialogo con il neo governo indiano”.
