“I bilanci delle banche non sono stati riparati completamente, come dimostra l'alto stock di crediti deteriorati in alcune parti della zona Euro, c'è quindi bisogno di nuovo lavoro su questi asset e le condizioni affinchè ciò accada dovranno essere realizzate dalle giuste politiche ed autorità…nell’Eurozona sono state attuate molte riforme strutturali negli ultimi anni, specialmente nei Paesi più colpiti dalla crisi e i benefici si stanno vedendo, ma ci sono molti altri step a cui puntare e molto altro va fatto…l'obiettivo della Banca Centrale europea è portare il tasso di inflazione vicino al 2% nel medio periodo, ma esso non è un termine fisso…quando affrontiamo shock aversi il passo al quale la politica monetaria può riportare l'inflazione al suo target dipende da due fattori:
-La natura dello shock;
-Le condizioni alle quali la politica monetaria opera;
…alcuni fattori disturbanti inevitabilmente deprimeranno l'inflazione più a lungo di altri e la recente successione degli shock del petrolio ne è un esempio…la popolazione in età da lavoro diminuirà gradualmente nella prossima decade, la crescita dell'occupazione inizierà a decelerare, in un futuro non distante, nonostante decise riforme e anche un immigrazione più elevata del previsto è improbabile che sia in grado di disinnescare il declino della popolazione…
…sono convinto che le politiche possano temperare questi effetti attraverso l'integrazione dei migranti, ma bisognerà anche aumentare la produttività”, ha dichiarato il Presidente della Bce Mario Draghi, intervenendo al 'Brussels Economic Forum'.
Tratto da:
Ansa Europa