“La Bce è al lavoro su nuove misure per spingere l'inflazione e il Consiglio direttivo,per la prima volta,ha sottoscritto unanimemente l'obiettivo dei 1.000 miliardi di Euro di aumento dei prestiti”.Questo è quanto dichiarato dal Presidente della Banca Centrale europea Mario Draghi.
Lo sfondo è quello di un'inflazione che resterà debole nei prossimi mesi,ovvero non distante dallo 0,4% di Ottobre e una ripresa a rilento con rischi al ribasso,al punto che l'Ocse,nel suo Economic Outlook,ha parlato dell'Eurozona come un rischio rilevante per la crescita mondiale,evidenziando le debolezze di Germania,Francia e Italia e invitando la stessa (Eurozona) ad usare tutto il margine disponibile nell'ambito delle regole e la Bce ad un acquisto consistente di asset fino a quando l'inflazione non sarà tornata in linea con il 2%.
La riunione della Banca Centrale europea ha lasciato i tassi come atteso allo 0,05%,anche se nella successiva conferenza stampa Draghi ha immediatamente riaffermato che con le misure anti-deflazione lanciate finora,ovvero maxi-prestiti alle banche che erogano alle Pmi e acquisti di prestiti cartolarizzati e obbligazioni garantite,la Bce si aspetta che il bilancio si muova verso le dimensioni che aveva all'inizio del 2012,mettendo in ballo un aumento di circa 1.000 miliardi delle attività dell'Eurotower verso i 3.000 miliardi complessivi.
Per la prima volta tale impegno è stato esplicitato nel comunicato ufficiale anziché,come in precedenza,accennato nelle risposte ai giornalisti.”L'impegno è stato sottoscritto da tutti i Consiglieri Bce”,ha continuato Draghi,che di fatto ha cercato di spazzare via le voci di una spaccatura con alcuni governatori,i quali avrebbero lamentato una scarsa collegialità delle sue decisioni,lamentato che l'accordo,nel Consiglio,era di non rivelare la cifra dei 1.000.