Tutte le Polizie e Ministri degli Affari Interni europei ne indicano l'assoluta necessità per lottare contro il terrorismo e contrastare il fenomeno dei “Foreign fighters”,ma per il dossier sul “Passenger name record europeo”- l'obbligo di registrare i dati dei passeggeri in area Schengen - la strada all'Europarlamento è molto dura.La Commissione Libertà Civili,Giustizia e Affari Interni è tornata a dibattere dell'argomento ieri,per la prima volta dopo la bocciatura della proposta di direttiva dell'Aprile scorso.

Il tutto è infatti in ballo ormai dal 2011 e attualmente considerato come il più controverso tra quelli all'attenzione della Libe,come osservato dallo stesso Presidente della Commissione,il laburista britannico Claude Moraes.Nel corso del vertice dei leader europei di Agosto era stata evidenziata la necessità di arrivare ad un accordo sul dossier entro fine anno,mentre all'ultimo Consiglio Affari Interni di Ottobre era stata ribadita la necessità di avviare velocemente un negoziato per un confronto a tre - Consiglio,Commissione ed Europarlamento.

”Il fine è quello di riuscire a trovare un giusto equilibrio che tenga conto sia dei diritti dei cittadini,che della sicurezza e armonizzi quei sistemi di Pnr già costituiti a livello nazionale in 15 Stati membri”,ha dichiarato più volte il relatore,il conservatore britannico Timothy Kirkhope.”Fino a quando i governi europei si opporranno all'adozione di nuove regole sulla protezione dati sarà impossibile per il Parlamento europeo passare un Pnr Ue prima della fine del 2014,come richiesto dal Consiglio…nell'Aprile scorso,la Corte di Giustizia europea ha dichiarato non valida la direttiva sulla conservazione dei dati perchè in violazione con i diritti fondamentali dei cittadini…non vogliamo fare lo stesso errore due volte”,ha posto in evidenza la relatrice Birgit Sippel.Intanto il 3 Dicembre alla Libe è previsto un confronto sul tema con il nuovo Commissario a Immigrazione e Affari Interni Dimitris Avramopoulos.