La ‘solidarietà vaccinale’ è una necessità geopolitica e dovrebbe essere ‘il marchio di fabbrica’ della cooperazione globale per uscire dalla pandemia. Da dicembre 2020 l'Unione europea ha esportato 700 milioni di dosi di vaccino in 130 Paesi in tutto il mondo. Nonostante gli sforzi alcuni Paesi non hanno ancora ricevuto alcun vaccino, quindi la comunità internazionale deve rispondere, concentrandosi sui sistemi sanitari più fragili e sulla capacità di fornire vaccini e strumenti nuovi, sicuri ed efficaci contro il Covid-19.
Le soluzioni devono essere pratiche, il modo migliore per non lasciare indietro nessuno è condividere i vaccini e impegnare gli investimenti necessari per espandere la produzione globale. La resistenza agli antibiotici è una ‘pandemia silenziosa’ e una ‘minaccia sempre presente’ e andrebbe inclusa in un accordo internazionale sulla preparazione e risposta alle pandemie.
Il G20 può dare il suo contributo a fornire risposte globali alla pandemia condividendo le informazioni, in particolare un rilevamento più rapido e un'allerta precoce, rafforzando la ricerca e garantendo il flusso delle merci nelle catene di approvvigionamento globali. Ribadisco il pieno sostegno dell'Ue ad un accordo internazionale sulla preparazione e risposta alle pandemie e raccomando di includervi ‘disposizioni sulla resistenza antimicrobica’.
Tratto da:
Ansa Europa.
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