“L'Unione europea rinnova la richiesta rivolta al governo israeliano di fare ‘marcia indietro’ sulla costruzione di nuove case negli insediamenti ebraici in Cisgiordania poiché è assolutamente incoerente con gli sforzi in atto per allentare la tensione e riprendere la strada dei colloqui tra le parti.
Gli insediamenti sono illegali in base alla legge internazionale e rappresentano uno dei maggiori ostacoli per il raggiungimento di una soluzione basata sulla formula due Stati. L'Unione ha ribadito più volte la sua forte opposizione all'espansione degli insediamenti e che non riconoscerà alcun cambiamento dei confini pre-1967, inclusi quelli riguardanti Gerusalemme”.
Ciò è quanto si legge in una nota diffusa il 29 ottobre 2021 dal Servizio per l'azione esterna (Seae) dell'Ue.
Tratto da:
Ansa Europa.
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