"Sono davvero felice di essere qui, nel cuore della democrazia europea. Voglio prima di tutto rendere omaggio alla memoria di David Sassoli, che ha presieduto il Parlamento europeo in anni difficilissimi. Durante la pandemia, il Parlamento ha continuato a riunirsi, discutere, decidere, a testimonianza della sua vitalità istituzionale e della guida di Sassoli.
Sassoli non ha mai smesso di lavorare a quello che definì nel suo ultimo discorso al Consiglio europeo, un ‘nuovo progetto di speranza’ per ‘un'Europa che innova, che protegge, che illumina’. La guerra in Ucraina pone l'Unione europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica.
L'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell'Unione europea: la pace nel nostro continente. Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; sull'utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie tra Stati. Dobbiamo sostenere l'Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il Presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare. In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste.
L'Italia, come Paese fondatore dell'UE, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica".
Ciò è un estratto di quanto dichiarato dal premier Mario Draghi, che ha esordito nel suo primo discorso da premier di fronte all'Europarlamento.
Tratto da:
Ansa Europa.
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