Previsioni economiche d'estate:"L'Esecutivo comunitario rivede le stime di crescita".

Nelle Previsioni economiche d'estate, la Commissione europea indica che quest'anno il PIL dovrebbe salire al 2,9%, rispetto al 2,4% previsto a maggio. Nel 2023 la crescita del PIL dovrebbe invece rallentare per attestarsi allo 0,9%, contro l'1,9% indicato da Bruxelles maggio.

“L'economia italiana si è dimostrata più resiliente grazie alla vivace attività edilizia. La perdita del potere d'acquisto delle famiglie, il calo della fiducia di imprese e consumatori, i colli di bottiglia nell'offerta e i costi di finanziamento oscurano però le prospettive.

Il tasso di inflazione in Italia toccherà il livello record del 7,4% quest'anno per poi scendere al 3,4% nel 2023. Mentre le pressioni sui prezzi delle materie prime energetiche dovrebbero attenuarsi solo il prossimo anno, è probabile che la grave siccità nel nord Italia aggraverà l'impennata nei prezzi dei generi alimentari per i consumatori. Le pressioni salariali sono destinate ad aumentare nell'orizzonte di previsione.

La crescita dell'Eurozona rallenterà al 2,6% nel 2022 e all'1,4% nel 2023. La guerra della Russia contro l'Ucraina continua a incidere negativamente sull'economia dell'Ue che rimane particolarmente vulnerabile agli sviluppi dei mercati energetici a causa dell'elevata dipendenza dai combustibili fossili russi. Nel complesso l'economia Ue è destinata a continuare a espandersi, ma a un ritmo notevolmente più lento di quanto previsto.

Vola a livelli record l'inflazione nell'Eurozona:"Nel 2022 toccherà il 7,6% trainata dall'energia. Nel 2023 l'inflazione dovrebbe scendere al 4%. Molti dei rischi negativi prefigurati in primavera si sono concretizzati". La guerra in Ucraina ha esercitato ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi dell'energia e delle materie prime alimentari aumentando le pressioni inflazionistiche, erodendo il potere d'acquisto delle famiglie e innescando una risposta di politica monetaria più rapida.

I rischi per le prospettive della crescita e dell'inflazione dipendono fortemente dall'evoluzione della guerra e in particolare dalle sue implicazioni per l'approvvigionamento di gas in Europa. Nuovi aumenti dei prezzi del gas potrebbero far salire ulteriormente l'inflazione e soffocare la crescita. Gli effetti di secondo impatto potrebbero a loro volta amplificare le pressioni inflazionistiche e portare a un più forte inasprimento delle condizioni finanziarie che comporterebbe anche maggiori rischi per la stabilità finanziaria”.

Ciò è quanto reso noto dall’Esecutivo comunitario nelle Previsioni economiche d'estate.

Tratto da:

Ansa Europa.

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