A partire dal 2 agosto 2022 tutti gli Stati membri devono applicare norme stabilite a livello dell'UE per migliorare l'equilibrio tra vita professionale e vita privata di genitori e prestatori di assistenza.
Le norme, adottate nel 2019, fissano norme minime per il congedo di paternità, il congedo parentale e il congedo per prestatori di assistenza. Istituiscono anche diritti aggiuntivi, come il diritto di richiedere formule di lavoro flessibili, che aiuteranno chi ne ha bisogno a portare avanti la propria carriera e la propria vita familiare senza dover sacrificare né l'una né l'altra. Questi diritti, che vengono ad aggiungersi a quelli già esistenti in materia di congedo di maternità, si inquadrano nel pilastro europeo dei diritti sociali e la loro istituzione costituisce un passo essenziale verso la costruzione di un'Unione dell'uguaglianza.
La direttiva sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata mira ad aumentare i) la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ii) il ricorso al congedo familiare e a modalità di lavoro flessibili. Nel complesso, il tasso di occupazione delle donne nell'UE è inferiore del 10,8% rispetto a quello degli uomini. Inoltre, solo il 68% delle donne con responsabilità familiari lavora, rispetto all'81% degli uomini con responsabilità analoghe.
La direttiva concede ai lavoratori dei periodi di congedo per prendersi cura di familiari che hanno bisogno di aiuto e, nel complesso, garantisce che i genitori e i prestatori di assistenza siano in grado di conciliare lavoro e vita privata.
Il comunicato stampa e una scheda informativa sono disponibili online.
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.
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