L'11 giugno 2025 la Commissione europea ha riferito sullo stato di attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo, adottato nel giugno 2024. A metà del periodo di transizione sono stati compiuti importanti progressi sia a livello dell'Unione europea sia da parte degli Stati membri, ma sono necessari ulteriori sforzi per affrontare le sfide rimanenti e far sì che il nuovo solido sistema di gestione della migrazione dell'UE sia pienamente operativo nel giugno 2026.
Nel piano di attuazione comune presentato nel giugno 2024, l’Esecutivo comunitario aveva fissato le tappe fondamentali per mettere a punto le capacità giuridiche e operative necessarie per avviare con successo l'applicazione della nuova legislazione entro giugno 2026.
La Commissione UE, lo scorso 11 giugno ha quindi riferito in merito ai progressi compiuti finora su ciascun elemento costitutivo del piano. La Commissione e l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (FRONTEX), l'Agenzia dell'UE per l'asilo (EUAA) e l'Agenzia dell'UE per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala (eu-LISA) sostengono gli Stati membri, anche attraverso orientamenti pratici, nuovi strumenti e un sostegno mirato. A maggio sono stati messi a disposizione altri 3 miliardi di euro provenienti dal bilancio dell'Unione europea per contribuire all'attuazione del patto e sostenere gli Stati membri che ospitano gli sfollati provenienti dall'Ucraina.
L'Esecutivo europeo invita gli Stati membri a proseguire gli sforzi per far sì che il patto venga attuato con successo. Sebbene si stiano compiendo progressi a livello tecnico, un impegno politico costante e la titolarità a livello nazionale rimangono essenziali per affrontare efficacemente le sfide individuate ed essere completamente pronti entro la metà del prossimo anno. La prossima relazione di attuazione sarà pubblicata nell'ottobre 2025, insieme alla prima relazione europea annuale sull'asilo e la migrazione.
Maggiori informazioni sono disponibili nel comunicato stampa.
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.
Foto:
EU
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