“Ritengo che tale Rapporto rappresenti un occasione perduta per corregge la zoppia tra una politica monetaria gestita da un organo federale e politiche economiche coordinate a livello nazionale in base a regole comuni…il testo è inoltre un documento ingannevole perché dà per scontato che l’Unione europea disponga di tempi lunghi per riformarsi, e fuorviante, perché in realtà continua a subordinare la dimensione comune e sovrannazionale delle politiche e degli strumenti alle priorità e alle responsabilità degli Stati nazionali…
…per chiunque abbia vissuto la lunga vicenda dell’unificazione monetaria il tutto rappresenta inoltre una realtà irritante poichè riporta il processo indietro nel tempo al 1989, ai giorni del Rapporto del Comitato Delors, se non al 1970, ai giorni del Rapporto Werner”, ha dichiarato Fabrizio Saccomanni, bocciando senza appello il documento inerente al completamento dell'Unione Economica e Monetaria presentato dai cinque Presidenti delle Istituzioni europee.