“Ritengo che il Piano di Ricollocamento varato dall'Unione europea rappresenti un importante passo in avanti per stabilizzare la crisi, ma molto di più resta da fare e al massimo potrebbe essere considerato l'inizio di una soluzione…
…lo stesso (Piano) potrebbe funzionare solo se ai punti d’ingresso nell'Ue saranno create strutture adeguate per ricevere, assistere, registrare e smistare le persone, strutture che dovrebbero essere in grado di gestire ogni giorno i 5.000 arrivi che mediamente si registrano via mare…inoltre, affinché il sistema possa funzionare, occorrerebbe un efficace sostegno per organizzare un dignitoso rimpatrio di quelle persone che non richiedono la protezione internazionale…
…in ogni caso i migranti continueranno a fuggire dai campi profughi in Medio Oriente e Africa a causa delle cattive condizioni in cui vivono e il fenomeno non si arresterà fino a quando non saranno affrontate le cause che ne sono all'origine…per ciò che concerne il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dell'Ue sarebbe opportuno che esso avvenga nel rispetto delle normative nazionali, europee e internazionali, garantendo il diritto a chiedere asilo”, ha dichiarato l'Alto Commissario Onu per i Rifugiati Antonio Guterres.