“Ritengo che la proposta dell’esecutivo Ue su una Guardia di Frontiera europea sia positiva perché va nel senso di un assunzione di responsabilità comune delle frontiere esterne, ma la politica europea sull'immigrazione non può essere applicata a pezzi, altrimenti esploderebbero le contraddizioni…bisognerà infatti adoperarla in modo complessivo con controlli e registrazioni che dovranno andare di pari passo a redistribuzione, accoglienza e integrazione…inoltre non dovrà essere la geografia a decidere dove vive un profugo…
…l'Unione europea dovrà assumersi le proprie responsabilità, facendo attenzione all'uso della forza su migranti e rifugiati, poiché non bisogna dimenticare che si tratta di persone che spesso hanno subito delle violenze…
…infine occorrerà superare, subito, le norme di Dublino che scaricano tutti gli oneri dell'accoglienza sui Paesi di primo approdo, diversamente si rischierebbe che a pagare per le falle della politica comune sull'immigrazione siano proprio quegli Stati che fanno di più, mentre chi fa di meno potrà ergersi a giudice”, ha posto in evidenza il Capodelegazione degli Eurodeputati Pd, Patrizia Toia, intervenendo nella Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.