“Che il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina sia assolutamente subordinato alla verifica e alla prova della sussistenza dei requisiti tecnici previsti dall'Unione europea e in ogni caso, qualsiasi decisione dovesse prendere l'Ue, bisognerebbe pensare ad un ‘piano b’ che includa misure di difesa commerciale equivalenti…nonostante, da parte mia e dei deputati presenti, ci sia stata la massima apertura con la controparte cinese, abbiamo, purtroppo, dovuto constatare che l'atteggiamento dell'Ambasciatrice non è stato il medesimo, usando al contrario toni troppo aggressivi, forse a causa del clima di tensione che in questi mesi si è venuto a creare sul riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina…
…infatti, nel suo intervento, la stessa ha detto che lo status di economia di mercato dovrà essere automaticamente concesso al proprio Paese entro Dicembre 2016, dichiarando che i 5 criteri fondamentali per misurare un economia di mercato, che non sono ancora stati rispettati dalla Cina, risultano di fatto superati, poiché si tratta di criteri euro-americani che non vanno applicati al caso cinese nella valutazione della concessione del MES…
…questa posizione non è condivisibile…resto dell'opinione che il dialogo e la condivisione siano le uniche strade percorribili per raggiungere una soluzione che soddisfi entrambe le parti…dialogo che, però, considerando gli elementi emersi oggi non appare affatto scontato”, ha posto in evidenza Nicola Caputo, Europarlamentare S&D, nel corso della conferenza ‘Deve l'Unione Europea riconoscere lo status di economia di mercato alla Cina?’, alla quale ha partecipato anche l'Ambasciatrice cinese presso l'Unione europea.