“Se non avessimo agito l'Eurozona sarebbe stata, nel 2015, in conclamata deflazione e la crescita dell'1% più bassa…da Dicembre le condizioni sono cambiate...è in corso una ripresa moderata guidata dalla domanda interna, ma i rischi al ribasso sono di nuovo aumentati per l'incertezza sulle prospettive di crescita delle economie emergenti, volatilità dei mercati e i rischi di geopolitica…

…in questo momento ci troviamo indubbiamente ad un punto in cui viene testata la coesione dell'Europa, molte delle sfide che affrontiamo hanno natura europea, o globale e richiedono una forte risposta europea…per ciò che concerne la Gran Bretagna c'è ancora incertezza politica sul progetto Ue, occorre una soluzione che ancori fermamente tale Paese all’Unione europea consentendo allo stesso tempo all'Eurozona di integrarsi maggiormente...tutto ciò aiuterebbe a rafforzare la fiducia…

…inoltre, per rendere il nostro sistema finanziario davvero sicuro, bisognerà garantire l'adeguata applicazione delle disposizioni sul ‘bail-in’ della Direttiva in materia…è necessario che il paracadute pubblico per il fondo salva-banche ne rafforzi la credibilità e bisogna assicurare che la fiducia nella sicurezza dei depositi sia ugualmente alta in tutti gli Stati membri, dando vita allo schema europeo per l'assicurazione dei depositi…riduzione dei rischi e condivisione degli stessi sono due facce della medesima medaglia e dovrebbero procedere in parallelo…”.

Questo è un estratto di quanto dichiarato dal Presidente della Banca Centrale europea Mario Draghi, rispondendo alle domande degli Eurodeputati.