Raccomandazione (UE) 2024/774 della Commissione del 1o marzo 2024 su un codice di buone pratiche relativo alla co-creazione tra industria e mondo accademico per la valorizzazione delle conoscenze.

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LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 292,

considerando quanto segue:

(1)La raccomandazione (UE) 2022/2415 del Consiglio sui principi guida per la valorizzazione delle conoscenze (1) invita gli Stati membri a promuovere e favorire una collaborazione multidisciplinare e interdisciplinare per stimolare la valorizzazione delle conoscenze in Europa.

(2)Il rafforzamento della co-creazione, della produzione e della valorizzazione congiunte delle conoscenze tra i soggetti coinvolti nell’industria, nella ricerca e nell’innovazione ed eventualmente altri portatori di interessi, quali le autorità pubbliche e la società civile, è fondamentale per il potenziamento dell’ecosistema della ricerca e innovazione («R&I») dell’Unione. La co-creazione tra industria e mondo accademico implica relazioni sistemiche tra i diversi portatori di interessi basate su interessi comuni. Essa riguarda pertanto una gamma più ampia di interazioni che vanno al di là della ricerca congiunta e del trasferimento tecnologico.

(3)Una collaborazione efficiente tra industria e mondo accademico è fondamentale per accelerare l’adozione di soluzioni innovative e sviluppare nuove tecnologie, prodotti e servizi volti ad affrontare le sfide più urgenti che incombono sulla società, quale ad esempio la garanzia di una transizione verde e digitale equa. La nuova agenda europea per l’innovazione (2) e la strategia europea per le università (3) individuano nella collaborazione università-industria un canale fondamentale per la produzione, la valorizzazione e la diffusione di nuove conoscenze. Inoltre nelle conclusioni del Consiglio sulla nuova agenda europea per l’innovazione (4) si sottolinea che un’efficace cooperazione tra ricerca, imprese e settore pubblico è una delle forze trainanti della valorizzazione delle conoscenze.

(4)Le conclusioni del Consiglio su una strategia europea volta a rafforzare il ruolo degli istituti di istruzione superiore per il futuro dell’Europa (5) sottolineano che gli istituti di istruzione superiore dovrebbero essere ulteriormente incoraggiati a trasformare le conoscenze in abilità, competenze e innovazione sviluppando una stretta cooperazione con i partner economici, sociali e industriali nell’ambito degli ecosistemi locali e regionali di ricerca e innovazione e agevolando la mobilità intersettoriale tra gli istituti di istruzione superiore e gli altri partner.

(5)La raccomandazione del Consiglio su un quadro europeo per attrarre e trattenere i talenti della ricerca, dell’innovazione e dell’imprenditorialità in Europa (6) raccomanda agli Stati membri di dare particolare risalto ai programmi volti a rafforzare le competenze trasversali necessarie ai ricercatori per intraprendere attività di valorizzazione delle conoscenze. I programmi in questione comprendono quelli di sensibilizzazione e di formazione sulla collaborazione tra industria e mondo accademico. Raccomanda altresì di promuovere e sostenere sistemi di valutazione e ricompensa dei ricercatori. Tali sistemi, tra l’altro, riconoscono una varietà di risultati, tra cui valorizzazione delle conoscenze, cooperazione tra industria e mondo accademico, elaborazione di politiche basate su dati concreti e interazione con la società.

(6)La cooperazione internazionale è un elemento chiave per la R&I, in quanto agevola l’accesso a nuovi mercati e promuove una rete tra i talenti; tuttavia la scienza e la tecnologia sono anche al centro di tensioni geopolitiche in un contesto globale in trasformazione (7). Altri sviluppi, come la transizione verso una scienza aperta e il passaggio all’innovazione aperta, presentano sia sfide sia opportunità nell’ecosistema di R&I in evoluzione. Tali sviluppi dovrebbero assicurare l’eccellenza e l’impatto degli investimenti dell’Unione nella ricerca e nell’innovazione e salvaguardare gli interessi dell’Unione. A tale riguardo il kit di strumenti per contrastare le ingerenze straniere nel campo della R&I (8) contribuisce a sensibilizzare e a corroborare la resilienza nel settore della R&I in tutta Europa al fine di rafforzare la sicurezza della ricerca nelle attività congiunte di R&I (9).

(7)Le attività congiunte di R&I comportano sfide in quanto coinvolgono partner diversi caratterizzati da diversi contesti culturali e professionali, motivazioni e interessi (10). Tali partner comprendono università, organizzazioni di ricerca, comunità locali, imprese, comprese le piccole e medie imprese (PMI), organizzazioni non governative e parti sociali.

(8)Scopo della presente raccomandazione è fornire orientamenti e strumenti dettagliati per i soggetti coinvolti nella R&I. La presente raccomandazione dovrebbe agevolare la creazione di un ambiente favorevole alla co-creazione e di condizioni adatte a stimolarla, nonché contribuire allo sviluppo di modelli interattivi e alla promozione del ruolo degli intermediari e delle piattaforme digitali che agevolino la co-creazione e una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di innovazione.

(9)La presente raccomandazione si basa sui contributi della comunità di pratiche in materia di collaborazione tra industria e mondo accademico per la valorizzazione delle conoscenze. Il codice di buone pratiche rispecchia i nuovi orientamenti introdotti dalla raccomandazione (UE) 2022/2415, in quanto incoraggia i collegamenti e la co-creazione tra tutti i soggetti coinvolti nella R&I e sottolinea l’importanza delle competenze e delle pratiche imprenditoriali. Contribuisce altresì all’azione «Migliorare gli orientamenti dell’UE per una migliore valorizzazione delle conoscenze», che fa parte dell’agenda politica del SER per il periodo 2022-2024 (11).

(10)Sono incoraggiati a seguire la presente raccomandazione tutti gli attori della R&I che partecipano alla co-creazione tra industria e mondo accademico. Tra questi figurano le università e gli altri istituti di istruzione superiore, le organizzazioni pubbliche e private di ricerca, innovazione e tecnologia, le infrastrutture di ricerca e tecnologia, le imprese di tutte le dimensioni (comprese start-up, spin-off e scale-up) e gli intermediari (come i professionisti del trasferimento di conoscenze e tecnologie, gli incubatori, i parchi scientifici e gli intermediari aziendali). Sebbene la presente raccomandazione riguardi principalmente le organizzazioni, il suo contenuto è fondamentale anche per orientare i singoli ricercatori, innovatori e le loro équipe nella co-creazione tra industria e mondo accademico. La presente raccomandazione dovrebbe contribuire all’instaurazione di un ambiente dinamico di R&I e alla promozione di una comprensione reciproca globale dei rispettivi obiettivi e delle rispettive attività dell’industria e del mondo accademico.

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