“Il tetto ai bonus dei banchieri,deciso dall’Unione europea con il pacchetto CRD IV nel 2013, è legittimo”.Questo è quanto ha stabilito nelle sue conclusioni l'Avvocato Generale della Corte di Giustizia Ue,Niilo Jaaskinen,raccomandando alla Corte stessa di respingere il ricorso della Gran Bretagna che contestò la direttiva,ritenendo le remunerazioni competenza degli Stati.
”Il tetto ai bonus rientra tra le misure prese in seguito alla crisi finanziaria perché si è ritenuto che uno dei principali fattori scatenanti fosse stata la struttura dei sistemi retributivi vigenti in tali enti…il pagamento di bonus ragguardevoli rispetto agli stipendi ha di fatto spinto i dipendenti ad assumere rischi eccessivi per poter partecipare ai profitti a breve termine delle banche,ma non ai costi dei loro fallimenti che,nei casi più gravi,sono stati sopportati dai contribuenti”,ha spiegato Jaaskinen.Il tetto prevede che i dipendenti non possano ricevere bonus superiori al 100% del loro stipendio di base,o al 200% se lo Stato membro decidesse di conferire tale potere agli azionisti,ai titolari o ai membri di tali enti creditizi.L’Inghilterra,a causa di tutto ciò,chiese alla Corte di Giustizia europea di annullare tali norme,poiché rientranti nella politica sociale e quindi di competenza degli Stati.
Nelle sue conclusioni l'Avv.Generale ha spiegato che fissare il rapporto tra la remunerazione variabile e lo stipendio di base non equivale ad imporre un tetto massimo,o a fissare il livello di retribuzione,poiché non è stabilito alcun limite allo stipendio di base,al quale i bonus sono indicizzati.Non esistendo alcun limite di legge allo stipendio di base che può essere erogato,non c’è,di conseguenza,neanche un limite al livello complessivo della retribuzione.In base a tutto ciò Jaaskinen,come detto,ha suggerito alla Corte di respingere il ricorso presentato dal Regno Unito.