“La decisione della Commissione europea di rendere attiva una Procedura d’Infrazione contro l'Italia per la mancata registrazione dei migranti è proprio ingiusta e ci fa veramente arrabbiare…
...ci chiediamo che senso abbia mettere l'Italia sul banco degli imputati, che è stata sola a lungo ad affrontare questo fenomeno e che è un Paese che ha fatto molto più di altri, per qualche mancanza nella registrazione, che peraltro risale a momenti di arrivi caotici del passato…la stessa Commissione europea si accinge a cambiare le regole di Dublino perché riconosce che alcuni Paesi, come l'Italia, si caricano di oneri che dovrebbero essere condivisi…Bruxelles dovrebbe quindi sostenere l'Italia, costringendo gli Stati che se ne lavano le mani ad accogliere i richiedenti asilo come previsto dagli accordi sulla redistribuzione…
…l'Europa dovrebbe ringraziarci per le migliaia di vite umane salvate in totale solitudine e non ci si risponda che la Commissione sta applicando le regole…questo esecutivo, che vuole essere politico, non può applicare le stesse in modo così burocratico mentre allo stesso tempo riconosce il bisogno di sostenere i Paesi di primo approdo perché ingiustamente penalizzati”, ha posto in evidenza il Capo delegazione degli Eurodeputati del Partito Democratico Patrizia Toia.