“Se il servizio è gratuito è perché noi siamo il prodotto, i nostri dati personali, le informazioni e i contenuti che condividiamo ogni giorno, negli ecosistemi virtuali, sono la merce che i grandi operatori di internet raccolgono, trattano e monetizzano…sarebbe quindi opportuno che la politica assuma questa consapevolezza e la traduca in una regolamentazione più efficace per la tutela del diritto alla riservatezza e alla privacy degli individui…
…la raccolta e la profilazione dei dati degli utenti, da parte delle grandi multinazionali di internet, hanno ormai raggiunto livelli di sofisticazione ed invasività elevati…per contro noi non sappiamo quale uso verrà fatto di ciò che immettiamo nella rete, quindi dobbiamo iniziare a capire che non è solo di dati che stiamo parlando, ma di diritto alla proprietà intellettuale dei contenuti, di tutela dell'identità dell'individuo e della privacy…
…in ultima analisi stiamo parlando di come difendere la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra trasparenza, l'accesso e la competitività dei nostri mercati”, ha posto in evidenza l'Europarlamentare del Partito Democratico, Renato Soru, al margine dell'incontro “Who owns data?...Personal Information in the Social Network Era”, che si è tenuto a Bruxelles.
Tratto da:
Ansa Europa