“La Svizzera, entro fine Febbraio 2016, dovrà trovare, insieme all'Unione europea, un intesa sulla libera circolazione dei lavoratori sul proprio territorio, ma sarà tutt'altro che facile…si tratta di situazioni che dovranno essere negoziate bilateralmente, non vogliamo un interpretazione unilaterale della clausola di protezione e ciò rappresenta quello su cui entrambi stiamo lavorando per un azione rapida ed efficace”, ha dichiarato il Presidente Juncker, al termine dell'incontro bilaterale tra lo stesso, la Presidenza Ue lussemburghese e il Presidente della Svizzera Simonetta Sommaruga, che si è tenuto con lo scopo di fare il punto sulla difficile via d'uscita dopo il Referendum del 2014 con cui gli svizzeri hanno votato per la riduzione degli immigrati e l'introduzione di contingenti per i lavoratori europei.
Dal canto suo il Paese ha reso pubblico che se non troverà rapidamente un Accordo con l’Ue, nel mese di Marzo 2016 presenterà una proposta unilaterale. A tale proposito nell’Articolo 14.2 del Trattato tra Europa e Svizzera è stata identificata la possibilità giuridica di intervenire con l'introduzione di una clausola di salvaguardia, ma la sua definizione è complessa. “In tale incontro si è registrata la volontà politica di entrambe le parti di continuare, ma c'è molto da lavorare…non sappiamo se alla fine si arriverà ad una soluzione o ad un fallimento, io non faccio pronostici”, ha posto in evidenza Sommaruga. “La difficoltà consiste nel come fare intersecare due linee che altrimenti non si incontrerebbero mai”, ha ammesso il Ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn.